L'abisso sta guardando l'abisso
La realtà è li, tutta intorno a lei, ma lei non la vede, la sta mediando.
Ecco la perfetta rappresentazione dell'Essere moderno.
Per superare l'ansia del distacco dalla realtà, necessitiamo di oggetti tecnologici transizionali, i quali, finiscono per staccarci ancora di più da essa.
Ma a cosa pensiamo possano servirci questi oggetti? Ci servono forse per arginare l'oblio del vederci scomparire un po' di più ogni giorno?
Il paradosso è rappresentato dal fatto che lei in questo momento non si vede, è davanti a uno specchio, ma non si vede!
Al contrario, guarda soddisfatta la ridondanza della rappresentazione elettronica di se stessa, perché è quello che ha da offrire al mondo, perché le sembra la cosa più vera.
I corpi che non si esercitano più ad esistere nello spazio e nel tempo, i corpi che non toccano e non percepiscono il reale, si perdono, ma l'esistenza è strettamente vincolata a queste due categorie, ed ogni rappresentazione tecnologica simulata di queste, non fa che contribuire pesantemente ad aumentare il senso di estraneità al reale.
Mentre va scomparendo, la ragazza si attacca all'unica boa che ha, l'oggetto tecnologico transizionale, che vive nella la realtà al suo posto.
Incapace di vivere l'attimo, lei lo registra. Poi, nel tentativo disperato di urlare "IO SONO QUI!" farà partire il solito piccolo bengala di pixel su whatsapp, puntandolo verso una realtà simulata che è già sovraccarica di luci accecanti, ma di cui lei non fa già più parte.
The abyss is looking into the abyss
The reality is there, all around her, but she doesn't see it, she is mediating it.
Here we have the perfect representation of one of the many ways in which anxiety generated by modern existence show itself.
To overcome the anxiety of detachment from reality, we need technological transitional objects, and, the results is that we became more detached from reality.
But what we need this objects for?
We need it perhaps to stem the oblivion of see ourselves disappearing a little 'more every day?
The paradox consists of the fact that she can not see herself in the very moment, she is in front of a mirror, but you she can't see herself!
Instead see look satisfied at the electronic representation of herself, because it is what she has to offer to the world, because it seems more real to her.
The bodies that no longer exercise the existence in space and time, the bodies that doesn't touch or feel the reality, get lost. The existence is very much dependent on these two categories, and when each of these became a technologically simulated representation, the alienation from reality increase heavily.
While she is disappearing, she clings to the only buoy that she has, the technological transitional object, which lives in the reality in her place.
Unable to live for the moment, she record it. Then, in a desperate attempt to sream " I'M HERE! " she will light the usual small sparkler mad of pixels on whatsapp, pointing it towards a simulated reality, that is already overloaded of blinding lights, but is no longer hers.
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