Dispositivi di disinnesco delle coscienze giovanili

Una delle cose che mi ha insegnato la filosofia è che risulta impossibile sperare di cambiare un sistema nei suoi presupposti fondanti, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dal sistema stesso.

Appurato che:
1 Cercare di modificare l'apparato organizzativo del potere agendo dal suo interno si è sempre rivelato ingenuo.
2 La storia ci ha dimostrato che chiedere al potere di riformare se stesso è cosa vana.
Si può concludere che rimandare ulteriormente il bisogno di quell'ossigeno fatto di valori umani, culturali ed ecosostenibili, significherebbe protrarre lo stallo della società attuale fino all'asfissia.

Se un cambio di scenario, ormai necessario, dovesse verificarsi (speriamo prima di una sommossa planetaria di cui sarebbe causa principale l'attuale fede cieca nella religione capitalistica) non potrà che essere traumatico, basato cioè sull'agire fisico della popolazione contro il sistema stesso. Questo cambiamento (che fino a qualche anno fa poteva concretizzarsi nel concetto di decrescita) oggi, dato il grave ritardo e il deterioramento conseguente del tessuto sociale, è mutato nei suoi presupposti. Di sicuro, entro certi limiti di sopportazione umana, si potrebbe ancora trattare di un agire "non violento", ma ormai sono sempre di meno quelli che ci credono.
Se consideriamo quindi valido il presupposto secondo il quale, il mondo odierno ha bisogno di una rivoluzione basata sull'azione, possiamo constatare che questo tipo di rivoluzioni, nella storia, ha sempre riguardato maggiormente le fasce giovani della popolazione.
La mia opinione è che queste fasce siano oggi impedite nel passare all'azione. Esistono alcuni dispositivi, attraverso i quali la società attuale opera per annullare le premesse dell'agire, proprio in coloro i quali per primi, avrebbero più forza per cambiare le sorti del mondo. I principali dispositivi di disinnesco delle coscienze giovanili sono cinque:
- La distruzione progressiva del sistema scolastico pubblico (cominciata da tempo e a cui stiamo tutt'ora assistendo).
- L'introduzione di droga e alcol, spacciate per scelte di consumo indipendenti, creative e anticonformiste (cominciata molti anni fa, ma tutt'ora valida).
- La mancata e sistematica integrazione di moltissimi giovani nel mondo del lavoro, con conseguente insufficienza di mezzi di sostentamento ed emancipazione dai nuclei familiari.
- La propaganda pubblicitaria consumistica che, com'è noto, aumenta il senso di inadeguatezza.
- Gli schermi. (che sono anche la causa principale dello stordimento generale).

La percezione del lavoro come unico salvagente, come sola possibilità di esistere senza vergogna, fa sì che chiunque ottenga un impiego (soliti nepotismi a parte), si comporti come uno schiavo inebetito. In molti lavorano più ore di quelle richieste, non pretendendo nessun diritto e aspettandosi solo uno stipendio appena sufficiente a sopravvivere.
Molti giovani si stanno però rifiutando di passare la gioventù a rincorrere il vecchio mito capitalistico del lavoro che porta alla ricchezza e all'emancipazione individuale, perché non è più valido e loro lo sanno bene (gli basta osservare come vive qualcuno appena un po' più vecchio di loro per verificarlo).
In quest'ottica d'immobilismo, è chiaro anche come la vecchiaia stia diventando oggi (ma solo per quelli che hanno disponibilità economica) una ricerca disperata e vana di riacquistare con tutti i mezzi a disposizione, un po' di quella gioventù perduta lavorando. In Italia, questo modello sociale è stato definitivamente sdoganato anche da certi costumi della classe politica, mutuati direttamente dal divismo, di cui sarebbe utile, ma è diventato ormai incredibilmente tedioso continuare a parlare.
Qualsiasi agire sembra diventato superfluo, la perdita di valori ha cominciato ad avere gravi ripercussioni su tutta la società. Spesso i ragazzi, che sono fortemente impossibilitati a fare scelte di vita, si trincerano dietro un atteggiamento pseudo-nichilista e rinunciatario. Questo comportamento è un tentativo inutile e disperato di reagire alle molestie di chi li accusa ingiustamente di legarsi i polsi da soli.
Nel mercato del lavoro globale, dove sinistre e destre asservite al capitale fomentano un'immigrazione indiscriminata di manodopera a basso costo (per fare rispettivamente opposizione simulata o incetta di voti tra i razzisti da bar) spesso i giovani si sentono dire frasi tipo "gli stranieri vi rubano il lavoro perché voi non vi abbassate più a fare i lavori umili". La verità è che una persona scappata dalla povertà estrema, è disposta a fare qualsiasi lavoro, farsi pagare una miseria e a dormire in una stanza con altre venti persone, sopportando condizioni igieniche allucinanti. Sembrerà cinico, ma la competizione lavorativa con questo tipo di immigrato è impossibile! Che cosa stiamo davvero chiedendo quindi ai nostri giovani? di regredire culturalmente e tecnologicamente? Di impoverirsi fino al punto di essere lavorativamente competitivi con chi si venderebbe un rene pur di mangiare?
Con poca capacità critica e indisposti all'agire, risulterà molto difficile che i giovani possano lasciare un qualche segno del proprio passaggio nella storia, inoltre, se si è fortemente invalidati nell'operare scelte sulla propria vita, come si può operarne sulle cose del mondo?
Mentre molti ragazzi quindi si disperano, concentrando la loro attenzione sul fatto di essere esclusi dal percorso per diventare consumatori adulti, non si accorgono di essere invece incoraggiati ad autoescludersi dalla vita politica (intesa come capacità di agire sulla cosa pubblica) proprio quando avrebbero pieno diritto partecipativo e soprattutto la forza fisica per farlo.

Dal momento che la nostra società è ormai tecnologicamente avanzata, satura di merci e pesantemente sbilanciata verso il consumo, piuttosto che sul lavoro (senza contare l'enorme crescita demografica degli ultimi cinquant'anni) l'integrazione di tutta la popolazione nel mondo lavorativo (per altro con un monte ore mensile che non sta affatto diminuendo) è diventata logisticamente impossibile. Le premesse della crescita infinita e del lavoro a tutti i costi, sono anacronistiche e mal si adattano alla società attuale. Queste ultime però, rimangono parte di una forma mentis imprescindibile per i sacerdoti e gli adepti della religione capitalistica. Sembra plausibile altresì l'ipotesi, che la vera crisi mondiale di questi anni, abbia come fulcro proprio queste problematiche. Lo stallo che stiamo vivendo oggi, potrebbe essere prima di tutto la crisi del lavoro come sistema di contenimento delle masse, ed essere determinata principalmente dall'insostenibilità del paradigma della crescita infinita.

27 ottobre 2013


Defusing devices for youth consciences 

One of the many things that philosophy taught me the,  is that you can't hope to change a system in its fundamental assumptions, by using the tools provided by the system itself.

Established that:
1 If you Try to change the the establishment acting from inside, you prove yourself naive.
2 History has demonstrated us that ask the power to reform itself is vain.
We can draw the conclusion that if we further delay our needs for the oxygen made of cultural, environmental and sustainable values, it would prolong the current stalemate of the society up to our complete asphyxia.

If that change of scenery, so necessary for us, occurs (hopefully before a planetary uprising, which could be caused mainly by the blind faith in the capitalistic religion) it can only be traumatic, that means based on the physical action of people against the system itself.

The precondition for a change (that few years ago could be possible with the sustainable negative growth) today, thanks to that delay I wrote about, and the consequent deterioration of our society, has completely change its assumptions. Within certain limits of human resistance, this change could still be non-violent, but by now there are fewer and fewer people who believe that.
If we consider valid the assumption that the nowaday world needs a revolution based on action, we can see how this kind of revolutions in history, has always been concerned the younger part of the population.
My opinion is that these range age are prevented to take action. There are some social devices, through which the society block the revolutionary action by youth segments of the population, by those who would have more power to change the fate of the world. The main devices of defusing for youth consciences are five:
- The progressive destruction of the public school system (it's begun some time ago, and we are still witnessing to it).
- The introduction of drugs and alcohol, passed off as independent choices of consumerism, creative and unconventional (started many years ago, but still ongoing).
- The systematic deficiency of employment of many young people in to the labour market, from which derives the lack of livelihood and emancipation from parents' house.
- The advertising consumerism propaganda that, of course, increases the sense of inadequacy.
- Screens. (Which are also the main cause of general dizziness).
The perception of job as the only life jacket, as the unique possibility to exist without shame, means that when young people obtain a job (apart from the usual nepotism), he behaves like a dazed slave. They spend more hours than required, not claiming any rights or expecting more than the minimum wage.
Many young people are, however, refusing to spend their youth believing the old myth of career that leads you to wealth and emancipation, because that myth it is no longer valid (and never be) and they know it well, they have only to look at someone older than them.
From this point of view (inactivity) even in the old age is becoming (but only for those who have disposable income) a desperate and futile attempt to have back, no matter what, a bit 'of that lost youth. In Italy, this social model was enfranchised by the customs of the political class, borrowed directly from the 40's and 50's star system, which I think would be useful, but it has become so incredibly tedious to keep talking about (Berlusconi's saga etc.).
Any act now, seems to become superfluous, the loss of values ​​began to have a serious impact on the whole society. Very often the boys, who are strongly unable to make life choices, they hide behind a pseudo-nihilistic and defeatist attitude. This behavior is a desperate and futile attempt to react to the harassment of those who accuse them (unfairly) to bind his wrists by themselves.
In the new global job market, the politics serve the capital, by fomenting indiscriminate immigration to obtain cheap workforce. That produces respectively, fake opposition (on the left side)  and many racist and ignorant votes (on the right side). We told often to the young people things like "foreigners steal your job because you do not get on your knees and do menial jobs. " But the truth is that one person escaped from extreme poverty, is willing to do any kind of job, underpaid, living in a single room with twenty other people, enduring unsanitary conditions.
It may seem cynical, but the working competition with this kind of immigrant is impossible! So what we are really asking to young occidental people? A cultural and technological regress? To Get back to poverty just to be competitive with someone who would sell a kidney just to eat?
If you don't have have critical thinking and you don't have any effect on things around you, it will be very difficult for you to leave some sign of your passage through history, plus, if you are heavily invalidated in your life choices, how can you change the world?
This is the reason why so many young people get frustrated nowadays, but while they focus their attention on being excluded to become an adult consumers, they do not realize that they are instead encouraged to exclude themselves from political life (meaning have an effect on decisions that include the entire population) right now, when they would have full participatory rights (and especially the physical strength) to do it.
Since we are technologically advanced, saturated with goods and heavily skewed to consumerism, rather than job (not counting the huge population growth of the last fifty years) the integration of the entire population into the labor market (and considering the number of hours per month that is not decreasing at all) has become logistically impossible. The premise of infinite growth and employment at all costs, is anachronistic and incongruous to the present society.
That premises, however, remain the main part of a mindset, indispensable for priests and the followers of the capitalistic religion. It seems also plausible the hypothesis, that the current global crisis has his very center of gravity, exactly around that issues. The stalemate that we are experiencing today, would be first of all, the job crisis seen as the containment system for the masses, and its main cause is the paradigm of infinite growth.